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Vittorio Sgarbi - Storico dell'arte
Vittorio Sgarbi, storico dell’arte e saggista, presenta la memoria come strumento essenziale del suo lavoro di studioso, ricercatore e osservatore di opere d’arte.
La memoria è un elemento genetico; riflettere sulla memoria è riflettere su uno strumento che stiamo contestualmente utilizzando.
Tra i diversi tipi di memorie, essenziale per lo storico dell’arte è quella visiva, perché l’accostamento delle immagini consente il riconoscimento di una identità. Il patrimonio archivistico è quello che consente il procedimento del riconoscimento, ma c’è una memoria diversa, quella delle cose che abbiamo immagazzinate dentro di noi, che permette un percorso attribuizionistico. C’è una memoria generalista, che permette di ricordare ciò che si è affrontato in modo non specifico, ma allo storico dell’arte occorre invece una memoria specifica, come quella dei piccoli dettagli descritti dalle “cifre morelliane” di Giovanni Morelli
Vittorio Sgarbi riflette anche come in ognuno di noi, anche se dichiaratamente anti-razzista, si celi un razzismo parziale, che si traduce in diffidenza verso popoli i cui atteggiamenti non sono da attribuirsi alla natura, ma alla cultura.
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Roberto Zaccaria (Professore di Diritto Costituzionale)
Storico presidente della RAI, Roberto Zaccaria in questa intervista racconta cosa vuol dire essere a capo di una delle aziende di comunicazione più importanti del mondo. Un mestiere difficile e di grande responsabilità, di cui Zaccaria racconta le varie tappe, fatte di decisioni scomode, casi spinosi ma anche grandi successi.
Alla domanda “Che cosa pensa che la RAI oggi dovrebbe fare per caratterizzarsi come servizio pubblico”, Zaccaria risponde senza remore, fornendo la sua “ricetta” fatta di tre ingredienti imprescindibili: indipendenza economica, programmi d’eccellenza e un monito che deve valere sempre, ossia “La tv deve sorprendere!”.
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Salvatore Veca
Il filosofo Salvatore Veca in una lezione dedicata al significato del dono.
Quali sono le ragioni per cui qualcuno sente di avere un debito verso l’altro?
Il rapporto tra atti di dono e la successiva costruzione di legami, il rapporto tra il dono e il mercato.
Le relazioni di dono come generatrici di legami, connessioni e collettività.
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Prof. Francesco Giavazzi
Argomento della lezione del Prof. Francesco Giavazzi è il futuro delle banche delle istituzioni finanziarie in Europa.
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Mariead Corrigan Maguire II Giornata
Intervento di Mariead Corrigan Maguire, Nobel per la Pace 1976.
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Ennio Cavalli
Dal teatro dell’Angelo di Roma “La cosa poetica” di Ennio Cavalli, con Vincenza Fava. Un’investigazione nel cuore della poesia. Regìa di Antonello Avallone di e con Ennio Cavalli e con Vincenza Fava.
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Roberto Calasso
Lo scrittore Roberto Calasso legge un brano inedito dal titolo “ Il giavellotto dalla punta d’oro”.
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Aurelio Picca
Dalla Basilica di Massenzio in Roma
Letterature - Festival Internazionale di Roma
XVII Edizione "IL DIRITTO/IL ROVESCIO. L'inesauribile corrente delle parole"
PAVIDI E NO
Aurelio Picca legge l'inedito "Diritto e Rovescio".
Musica di Andrea Feroci e Francesco Micozzi
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Jan Brokken
Dalla Basilica di Massenzio in Roma
Letterature - Festival Internazionale di Roma
XVI Edizione "Scrittori/lettori. I banditi delle parole"
"Incroci e destini"
Musica Gilda Buttà e Luca Pincini
Matteo Lai legge da "Il giardino dei Cosacchi" di Jan Brokken
Jan Brokken legge un suo inedito
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Adolfo Perez Esquivel
Il premio Nobel Adolfo Perez Esquivel inizia il suo intervento con una toccante espressione “C’è un pensiero profondo che esiste in tutti i popoli del mondo “la ricerca della terra senza mali”. Sottolinea quanto sia importante portare avanti politiche attraverso cui rispettare le comunità e difendere le risorse che sono un bene per l’ umanità proteggendo la terra da chi vuole abusarne per i propri profitti.
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Mariangela Gualtieri
Dalla Basilica di Massenzio in Roma
Letterature - Festival Internazionale di Roma
XVI Edizione "Scrittori/lettori. I banditi delle parole"
"Ritorno dall'esilio: Ovidio 2000 anni dopo"
Musica Ivano Battiston
Mariangela Gualtieri legge dalle "Metamorfosi" di Ovidio
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Aldo Cazzullo - Giornalista
La memoria può subire una manipolazione. Quella naturale può essere strutturale nell’essere umano, diverso è quando è strumentale ad una finalità. Se la finalità è politica, allora è falsata, distorta e può alterare sia l’identità che la storia stessa. Aldo Cazzullo, giornalista e scrittore, in un’epoca in cui per la nostra cultura il passato non sembra più esistere e tutto sembra ugualmente distante nel tempo e da noi, sottolinea l’importanza e la specificità del Giorno della memoria. La memoria è sempre individuale; non esiste una memoria condivisa, ma possiamo arrivare a valori condivisi, a giudizi condivisi. Cazzullo ricorda numerosi eventi e personaggi, affronta temi di grande interesse, dimostrando come frequenti convinzioni sul nazi-fascismo ed i suoi protagonisti siano in realtà solo dei luoghi comuni.