Autore:
Sara Mosetti (scénariste) - Italie
Sara Mosetti sceneggiatrice, racconta brevemente la sua formazione professionale fino al suo incontro con Cosetta Lagani, direttrice creativa e responsabile di Cinema d’arte Sky.
Il suo primo lavoro a seguito di questo incontro è stato scrivere la biografia d’artista di Michelangelo Buonarroti. Come in ogni film d’arte, Sara Mosetti sottolinea quanto sia complesso ed impegnativo il lavoro che si cela dietro la creazione di questi prodotti.
Nel caso della biografia di Michelangelo infatti c’ è stata un attenta e meticolosa ricerca delle fonti storiche di quel periodo in ambito artistico, di tutta la saggistica contemporanea che lo riguardava ed uno studio approfondito delle sue opere. Ma non solo. Sono state prese in esame anche le lettere che lui ha scritto nella sua vita, le sue poesie e la biografia scritta da Giorgio Vasari che è stato il primo critico e storico dell arte il quale oltre a descrivere quello che Michelangelo faceva, giudicava il suo operato oltre a quello degli altri artisti suoi contemporanei e no. Nel film tutto si unisce e si mescola facendo emergere gli aspetti reali del personaggio.
Peculiarità di queste produzioni, che sembrano essere “un‘ opera d’arte nell’arte” è l'utilizzo delle nuove tecnologie che mostrano nel dettaglio dipinti e sculture, tecniche di realizzazione e documenti in una sorta di realtà aumentata che permette allo spettatore di osservare l'opera ed entrare letteralmente all'interno della sua composizione.
Autore:
Alessandro Portelli
Alessandro Portelli, accademico e critico musicale, in Italia si è occupato a lungo di memoria orale, operando sulla memoria musicale e sulla memoria del folclore, tanto da esserne diventato il massimo esperto. La memoria, funzione di cui l’essere umano è naturalmente dotato, deve essere esercitata in modo attivo e soprattutto critico. La memoria è un lavoro che si fa mentalmente e psicologicamente ogni volta che si entra in relazione con il proprio passato; dunque, a differenza del materiale archivistico, è in movimento e in continua trasformazione, perché viene modificandosi insieme al rapporto con il passato. Si tende a rimuovere non solo ciò che non significa più nulla, ma anche ciò che significa troppo , ed è proprio questo l’elemento importante del lavoro sulla memoria e sulla narrazione storica, che solitamente è utilizzata come motivo di orgoglio e spinta all’azione. Ma una delle funzioni della memoria è anche quella di ricordare ciò che non ci fa onore, sia come individui che come popolo. Il rapporto tra memoria e identità deve essere ripensato: non esistono identità fisse e intangibili. La credibilità delle scritte deve essere verificata al pari di quelle orali. Attraverso la memoria orale, che anche quando la verità fattuale viene meno è sempre fonte di interpretazione storica, attraverso il dialogo attraverso cui solitamente essa avviene, necessariamente ci si confronta non solo con l’identità dell’altro, ma anche e soprattutto con la propria, giungendo infine ad ammettere la possibilità che anche noi, in determinati tempi e condizioni, potremmo avere comportamenti che ci sembrano impensabili. Alessandro Portelli, attraverso una riflessione sul significato dei verbi ricordare, rammentare e rimembrare, conduce verso una rivalutazione della memoria personale come vissuto quotidiano dell’individuo, perché se non si ha memoria della propria esperienza non si saprà nulla nemmeno del passato, in una mancanza di consapevolezza della relazione che noi abbiamo con il nostro passato storico.