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Festival della filosofia Instabilita' Presentazione del Festival della Filosofia
Giacomo Marramao
Giacomo Marramao (Prof. di Filosofia politica e teoretica dell'Università degli Studi Roma tre) presenta il Festival della Filosofia che ha organizzato insieme a Paolo Flores D'Arcais. La manifestazione si è tenuta a Roma, all'Auditorium Parco della musica. Presenta gli argomenti discussi nel Festival: la filosofia, la scienza e la tecnica ed espone le problematiche e i collegamenti inerenti ai tre principi culturali.
00:23:51   | Festival della Filosofia
Anno di produzione: 2006
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Autore: Giacomo Marramao
Giacomo Marramao (Prof. di Filosofia politica e teoretica dell'Università degli Studi Roma tre) presenta il Festival della Filosofia che ha organizzato insieme a Paolo Flores D'Arcais. La manifestazione si è tenuta a Roma, all'Auditorium Parco della musica. Presenta gli argomenti discussi nel Festival: la filosofia, la scienza e la tecnica ed espone le problematiche e i collegamenti inerenti ai tre principi culturali.
Autore: Achille Varzi
Achille Varzi espone il suo concetto di filosofia: scienza umanistica che si occupa delle relazioni che intercorrono fra le cose e il nostro pensiero. Affronta temi legati alla diversità degli individui, all'identità psicologica e fisica e ai paradossi filosofici. Cita alcuni filosofi come Kant e Hume e ne spiega relative teorie filosofiche.
Autore: Abdennour Bidar
Abdennour Bidar espone una lezione sul tema della presenza dell'Islam in Europa come fattore di instabilità. Tenta di individuare la causa fondamentale dell’instabilità portata dall’islam in Europa, si sofferma sulla crisi della sacralizzazione interna in Europa e dell’Islam come fattore rivelatore, cerca di individuare e mostrare il volto di queste crisi, e cosa l’Europa può apportare ai musulmani europei in merito alla nozione del sacro.
Autore: Franco Cordero
Il Prof. Franco Cordero espone il titolo della conferenza "Leviathan contro Dike". Affronta temi legati alla filosofia presocratica e legge un brano dove spiega la figura del Leviatano. Cita filosofi e scrittori come Eraclito, Anassimandro e Edgar Allan Poe.
Autore: Umberto Galimberti
Secondo Umberto Galimberti la tecnica è soggetto della storia e l'uomo ne è il funzionario. Espone il concetto di tecnica come essenza dell'uomo. Parla della tragedia greca e del metodo scientifico attuale.
Autore: Marc Auge'
Lezione in in lingua francese dell'antropologo Marc Augè.
Autore: Gianni Vattimo
Partendo dal libro del filosofo Gianni Vattimo con Richard Rorty a cura di S. Zabala, Garzanti, Milano, 2005, la questione è: futuro della religione in che senso? Gli argomenti della conferenza sono principalmente due: Il futuro della religione nella secolarizzazione, il futuro è della religione.
Autore: Peter Sloterdijk
Dall’Auditorium Parco della Musica di Roma, lezione magistrale del filosofo Peter Sloterdijk. L'argomento trattato è sui confini e le implicazioni mediatiche. Il fenomeno dei confini del piccolo mondo, della comunicazione locale e sconfinata. La crisi moderna delle correnti filosofiche, l’orientamento difficile nel mondo moderno.
Autore: Fernando Savater
Dall’Auditorium Parco della Musica di Roma, il filosofo Fernando Savater espone una conferenza sul tema della tolleranza. Qual’ è il suo senso? Quali i suoi limiti? L’idea di tolleranza è legata alla democrazia? Viene definita l’idea di tolleranza, raccontata la sua storia, e indagato il fenomeno nei suoi aspetti.
Autore: Prof. Franco Cordero
L'escursione sull'idea antropologica "confine" comincia dalle avventure d'un chierico errabondo e sofferente, Walter Benjamin, finite nel suicidio alla frontiera spagnola, agosto 1940, perché l'alcalde del paese nega l'ingresso ai fuggitivi: basterebbe aspettare qualche ora ma l'Io s'era disintegrato; gli altri passano. È un moderno cabbalista, esperto d'allegoria e lampi intuitivi, poco pensatore, e ha un amico junior, Gershom Scholem, molto raziocinante, studioso della Qabbalah, fantasmagorie e paradossi: ad esempio, che la creazione avvenga in Dio, non fuori; il male sia residuo teogonico; ogni struttura sia congenitamente iniqua. Ventidue secoli prima dei cabbalisti cinquecenteschi, tale idea forma il clou d'un famoso frammento d'Anassimandro, i cui sottintesi liquidano orgoglio antropocentrico e vanterie metafisiche: gli esistenti affondano nella matrice dalla quale erano usciti; seguiranno innumerevoli mondi, imprevedibili, perché l'eterna materia viva pulsa all'infinito. La relatività biopsichica esclude verità speculative immobili. Il mondo nasce nella transizione dall'amorfo alle forme. Vediamone tre: estetica, logica, normativa; illusione apollinea, una sintassi costruita su enunciati assolutamente veri perché non dicono niente (Wittgenstein docet), lingua del dovere. Il dogma è logica perversa, non-pensiero in formule spesso vaniloque o contraddittorie. Tre casi magnificano gli apparati repressivi: Miguel Serveto, dotto errante, in mano all'ecclesiocrate Calvino; un vecchio mugnaio friulano; e l'ex domenicano fuoruscito Giordano Bruno; colpevoli d'avere pensato extra fines, esalano l'anima nel rogo.
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