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letteratura324 video trovati
Autore: Evita Ciri e Giorgio Marchesi
Canale: I Valori
Giorgio Marchesi ed Evita Ciri leggono alcuni Epitaffi tratti dall’Antologia di Spoon River di Edgar Le Master. Epitaffi di Robert Davidson, Marie Baeson, Davis Matlock, Edmund Pollard, Sweet Sumers. Giorgio Marchesi legge “dal giardino del profeta “ di Gibran.
Autore: Evita Ciri e Giorgio Marchesi
Canale: I Valori
Evita Ciri legge da “Canto notturno di un pastore errante” di Giacomo Leopardi e “Il silenzio delle piante” di Wislawa Szymborska. Giorgio Marchesi legge di Galileo “Il saggiatore”, di Giuseppe Conte legge “La cavalletta sulle scale”, e “Meriggiare pallido e assorto2 di Eugenio Montale. Evita Ciri e Giorgio Marchesi leggono dal “Timeo” di Platone.
Autore: Evita Ciri e Giorgio Marchesi
Canale: I Valori
Evita Ciri e Giorgio Marchesi leggono di Khalil Gibran l’Amore e l’Amicizia tratti da “Il Profeta”.
Autore: Tahar Ben Jelloun
Attraverso una lezione-intervista Thara Ben Jalloun racconta alcuni ricordi belli e brutti della sua infanzia, le letture che lo hanno influenzato. Fa delle riflessioni sui temi che hanno caratterizzato i suoi libri "Amori stregati" e "Rachid" come la passione, l'amicizia, il tradimento e il tema del razzismo.
Autore: Roberto Saviano
Roberto Saviano ospite del Festival delle Letterature di Roma 2019 ci rende partecipe delle sue riflessioni sulla crisi migratoria che da diversi anni sta interessando l’Europa soffermandosi sulla sofferenza degli uomini attraverso foto che hanno cambiato il nostro sguardo sulla realta’ e ne sono la testimonianza più diretta. Immagini che vanno lette e non solo guardate poichè ritratto della sofferenza che consuma. Immagini che hanno contribuito a risvegliare la coscienza degli uomini: aiutare, aprire le porte per accogliere persone che iniziano viaggi di speranza nell’attesa di poter abbracciare una vita degna di essere chiamata vita. Saviano infine attraverso la lettura di alcuni passi del romanzo “VITA E DESTINO” di Vasilij Grossman ci ricorda quanto la bontà sia una scelta quotidiana e che a volte basta un gesto per cambiare il corso delle cose.
Autore: Prof. Donatella Jager Bedogni
La docente Donatella Jager Bedogni presenta la prima di tre lezioni dedicata alla figura di un importante donna del passato, una grande italiana del Medioevo la contessa “Matilde di Canossa”. In questo incontro viene presa in analisi la biografia di Matilde e l’importante incontro di Canossa con il Papa e l’ Imperatore.
Autore: Louis Godart
In questa lezione il Prof. Louis Godart ci parla della “Tavola Doria” un capolavoro assoluto che ci riporta alla storia del ‘400 e del ‘500 permettendoci di ritornare sulle tracce della battaglia di Anghiari un grande avvenimento che il 29 giugno del 1440 vide opposte le forze del duca di Milano i Visconti alle forze della signoria fiorentina alleate alle forze papali. Il dipinto, di cui si è erano perse le tracce dal 1940 è stato riportato in Italia nel giugno del 2012, grazie alle attività investigative dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale.
Autore: Prof. Guido Davico Bonino
Lezione dedicata ad un romanzo breve di straordinario fascino “Le due zittelle” di Tommaso Landolfi. Il Prof. Bonino dopo una breve ricostruzione della formazione culturale e delle esperienze di vita dell’autore fa un analisi del romanzo il cui titolo trae in inganno. Infatti nella curiosa doppia T l’autore sposta la semantica del nome verso il concetto di “zitta”, che è appunto il concetto chiave che caratterizza le due solitarie sorelle protagoniste della storia
Autore: Prof. Guido Davico Bonino
Il prof. Bonino dedica questa lezione all’ analisi de “La luna e i falò” l’ultimo romanzo di Cesare Pavese scritto tra il 18 settembre e il 9 novembre del 1949. Un libro “finale” che conclude la vita dello scrittore e tende a riepilogarla. Pavese nel suo diario indica questo libro come il libro dell’approdo alla realtà simbolica, una formula contratta per dire che finalmente con questo romanzo era riuscito a raccontare la realtà ed a trarne significati simbolici-mitici. Per lui mito e simbolo erano assolutamente sinonimi. Cominciò come poeta con una raccolta dal titolo “Lavorare stanca” che proponeva un verso inedito “il verso narrativo”; poemetti e poesie lunghe e brevi in forma di racconto con una struttura prosastica e con un andamento realistico e quotidiano. Già in queste poesie era presente “La luna e i falò” attraverso un tema centrale: il ritorno e la memoria dei luoghi dell’infanzia. La narrativa di Pavese è una narrativa di esclusione; si vive intensamente la propria esperienza terrena per giungere a scoprire che siamo degli esclusi; quello che credevamo di possedere è stato illusorio.
Autore: Prof. Guido Davico Bonino
Questa lezione viene dedicata all’opera di Italo Calvino “Il visconte dimezzato”, pubblicato nel 1952 come nono titolo di una leggendaria collezione letteraria “I Gettoni” diretta da Elio Vittorini per l’editore Einaudi. Il libro fa parte della trilogia “I nostri antenati” composta da altri due romanzi fiaba “Il barone rampante” del 1957 e “Il cavaliere inesistente” del 1959. Bonino ci fa scoprire quest’ opera, evidenziandone la struttura e gli elementi letterari che la caratterizzano, leggendo parti del racconto sottolineandone alcuni aspetti centrali. Il romanzo brilla per la sua essenzialità. Tocca alcune realtà del tempo, ma con molta ironia, elemento costante della narrativa calviniana. Il protagonista è “dimezzato”, diviso a metà, incompleto. Da una parte l’ aspetto del male da una parte l’ aspetto del bene e su questa “metafora” si sviluppa la storia. Due forme di vita che riflettono lo stato d’animo degli uomini. Due metà che cercano ognuno l’altra, ma solo l’unione dei due mezzi uomini, porta alla rinascita dell’uomo intero e completo anche nell’animo.
Autore: Prof. Guido Davico Bonino
Questa lezione è dedicata all’approfondimento di uno dei capolavori della letteratura italiana del secondo novecento “ Se questo è un uomo” di Primo Levi. Fino al 1938 la carriera professionale di Primo Levi si svolge sotto l’insegna dell’industria chimica ma la promulgazione delle leggi razziali di quello stesso anno diventano per lui provvidenziali perché come dice lo stesso Levi “dimostrarono la stupidità del fascismo” del quale purtroppo divenne presto una vittima. "Se questo è un uomo" è un'opera memorialistica scritta tra il dicembre 1945 ed il gennaio 1947 e rappresenta la meditata e coinvolgente testimonianza di quanto vissuto dall'autore nel campo di concentramento di Auschwitz dove rimase fino alla liberazione da parte dell'Armata Rossa nel gennaio del ’45. Il testo venne scritto non per muovere accuse ai colpevoli, ma come testimonianza di un avvenimento storico e tragico. È la riscrittura dell’esperienza degli internati nei campi di concentramento europei ad opera del nazismo e la ricreazione di un esperienza estrema quale la prigionia, la segregazione, con il quotidiano incubo della morte e la riflessione sul comportamento “dell’uomo nemico all’ uomo”. Questo libro al di là della solidità della testimonianza è indubbiamente il più intenso poema in prosa degli ultimi 50 anni che rende omaggio alle illimitate capacità dell’uomo ad essere solidale e caritatevole verso gli altri. Un testo ricco e profondo in ogni sua pagina, dove la condivisione del dolore, della sofferenza, della fame ma anche il composto rispetto tra i prigionieri convogliano alla conservazione della dignità umana. Bonino fa infine riferimento alle successive opere di Primo Levi “La tregua” e “I sommersi e i salvati” dove l’autore continuò ad occuparsi del tema della segregazione, della differenza punita della diversità oltraggiata
Autore: Prof. Guido Davico Bonino
I magnifici dieci. Guida al romanzo del secondo novecento italiano - " "L'isola di Arturo"” elsa morante Questa conversazione è riservata ad un altro grande romanzo “L’ isola di Arturo” di Elsa Morante una delle più importanti narratrici del secondo dopoguerra. La storia, ambientata sull’isola di Procida, ha come protagonista Arturo, un adolescente rimasto orfano di madre alla nascita che passa il suo tempo nella “casa dei guaglioni”, molto legato al padre Wilhelm e che presto inizierà a sentire l’affiorare delle pulsioni dettate dall’amore. Il romanzo, attentamente descrittivo nei particolari mostra il continuo mutare dei sentimenti interiori di Arturo nella sua crescita; sentimenti che si evolvono, che cambiano, che mostrano la sua fragilità e che si placheranno solo con il suo arruolamento e il conseguente abbandono della sua amata isola. Questo è un romanzo di formazione, raro nella letteratura italiana. Un romanzo che passa dall’incoscienza alla coscienza; un romanzo in cui all’esaltazione della natura si contrappone la forza devastante dell’amore che la stessa Morante chiama “desposta dolente”. Il prof. Bonino nell analisi del romanzo sottolinea inoltre un elemento molto importante che emergerà anche nelle successive opere della scrittrice: “l’idea che la scrittura, l’atto dello scrivere, sia una nascita all’interrogazione” (Gianfranco Contini). Cioè la scrittura non è fine a se stessa, non è un diversivo ma è il mezzo più potente dato all’uomo per interrogarsi fino in fondo alla sua natura. Un mezzo per farci scoprire chi siamo e ciò che abbiamo dentro.
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